Intervista #16: Rosalia Radosti, dal teatro al fumetto
''Il teatro mi ha insegnato molto, tantissime cose che oggi mi sono utilissime per il disegno e il fumetto...''
Buona domenica amici!!! Oggi intervisterò un’artista che ammiro molto, soprattutto per l’espressività dei suoi personaggi e per le storie che crea, mai scontate. Sono sicura che la adorerete :)
Per coloro che mi hanno appena scoperta, potete iscrivervi gratuitamente alle mie interviste domenicali con artisti vari. Le riceverete due volte al mese, direttamente nella vostra casella di posta (per ricevere solo i post in italiano seguite questo tutorial):
Rosalia è un'illustratrice e fumettista italiana con un background in teatro. Forse la conoscerete già per la famosa graphic novel Selvaggia che ha scritto e illustrato personalmente. Sono rimasta completamente affascinata da questa storia che apparentemente sembra una favola, ma che in realtà è tutta al contrario! Oggi potrò finalmente farle qualche domanda e saperne di più sul suo processo artistico e sulla sua visione.
✿ Ciao Rosalia e grazie per esserti unita a forArtists. Potresti raccontarci qual è stato il tuo percorso artistico che ti ha portata ad essere l'artista che sei oggi?
È stato un percorso curioso e tortuoso, perché amavo disegnare ma per una serie di motivi ho preferito comunque lasciar più o meno perdere per una disciplina fisicamente più attiva come il teatro, lontana dagli occhi della mia famiglia. Bene o male per una decina di anni, se non di più, non ho disegnato.
Il teatro mi ha insegnato molto, tantissime cose che oggi mi sono utilissime per il disegno e il fumetto, tipo la composizione, la regia, la drammaturgia e la recitazione dei personaggi.
Quando ho ripreso a 33 anni ero abbastanza k.o. con la salute mentale, e disegnare era la sola cosa che mi dava sollievo, calma e gioia, anche se mi resi subito conto che non sapevo affatto disegnare, mi mancava tutto. Ringraziando mio marito che mi ha dato il tempo di potermi fermare e capire cosa volevo fare davvero nella vita mi sono messa ad imparare, e bene o male oggi sono qui, dieci anni esatti dopo, a fare un lavoro che amo moltissimo.
✿ Il tuo background teatrale ha influenzato anche l'espressività dei tuoi personaggi. Quali sono i tratti della figura su cui ti concentri maggiormente per creare un'espressione credibile?
Si, come dicevo è stato per me quasi indispensabile, e me ne rendo conto solo ora che faccio fumetti, dove mi è possibile spingere sulla recitazione.
Non so bene da cosa io parta, dopo 18 anni in teatro è diventato un fattore quasi istintivo. Di sicuro per me però non esiste una buona espressività del viso se non parto dalla schiena e il busto, dove per me risiedono tutte le emozioni e ciò che si prova nello stomaco. Poi quel qualcosa arriva alla faccia, non so bene come spiegarlo. Ma ad ogni modo l’importante è non limitarsi o censurarsi pensando “oh no, quest’espressione è troppo difficile!”.
✿ Qual è stato il momento in cui ti sei sentita pronta per lavorare nell'industria dell'arte?
Penso che non si abbia mai una realistica consapevolezza di essere pronti o meno, a volte ti sembra di esserlo e non lo sei, e altre volte, come nel mio caso, non ti ci senti mai pronta. Ho avuto colleghi professionisti che me lo hanno detto circa tre anni dopo aver ripreso a disegnare, e, successivamente, altri professionisti del settore che hanno pensato che il fumetto fosse il contesto più adatto a me. Certo, non sempre si ha la fortuna di avere gente gentile che ti parla onestamente e disinteressatamente, sono stata fortunata.
✿ Cosa consiglieresti agli artisti principianti che vogliono fare quel gradino in più per essere considerati professionalmente?
Penso che il vero salto di qualità si ha quando si impara a capire cosa l’editore chiede, e ad essere affidabili, sia per competenze tecniche che per deadline. Ovviamente sappiamo tutti che mentre fai un lavoro puoi ammalarti, o avere impedimenti che allungano i tempi di consegna, ma generalmente essere precisi e puntuali, saper accogliere le correzioni senza offendersi ed essere fermi ma educati quando ti fanno perdere la pazienza, sono cose che fanno la differenza. Ovviamente è solo un’opinione basata sulla mia esperienza, ma credo che siano qualità che non fanno mai male.
✿ Com'è nata la storia per la tua graphic novel Selvaggia?
Come penso per scrittori ben più bravi di me parte da sola, per una serie di associazioni di idee simultanee. Mi è venuta in mente l’immagine di lei con l’arco, più o meno come la si vede in copertina, e con sé ha portato la sua storia. Un po’ come quando trovi il bandolo di una matassa e tirandolo si svolge tutto.
✿ Qual è il tuo procedimento per creare una pagina di fumetto?
Ecco, qua è difficile spiegarlo. Io ho un’idea di azione in generale, ho in mente una scena tutta insieme, cerco di capirne il ritmo per poterla suddividere in varie pagine, ma non penso mai alla pagina singola, penso sempre a blocchi emotivi: in questa scena sono tutti arrabbiati e poi scappano? Bene, che ritmo ha la rabbia? So che devo distribuirla in tot pagine e cerco di andare a istinto facendo delle bozze orribili con personaggi che sono quasi stickman :D
✿ Cosa significa per te lo stile? E quanta importanza ha nel mondo dell'editoria, secondo te?
Per alcuni, sia utenti che editori, è molto importante. A me importa poco però, purché lo stile non diventi limitante. Mi interessa di più lo stile di narrazione e il contenuto. Infatti uno dei miei fumettisti preferiti è Jioke (Giovanni dall’Oro), che alcuni criticano per il poco tecnicismo stilistico, ma composizione, regia e recitazione sono perfetti, e le storie mi colpiscono forte. Per me è un artista vero!
L’importante penso sia essere autentici, dopodiché qualcuno si accorgerà del tuo valore anche se non hai uno stile molto pop.
✿ Quali sono i materiali artistici che utilizzi sempre?
Ultimamente utilizzo perlopiù i pennelli base di procreate, ma nel digitale trovo che i pennelli di Marco Guadalupi siano gli unici davvero validi se si vuole l’effetto realistico degli strumenti tradizionali.
In tradizionale invece sono molto basica, adoro i blocchi da disegno di Tiger con la copertina nera e una classica matita a mina morbida. Per gli acquerelli invece trovo che la carta sia fondamentale e che sia necessario comprarla buona. Il giusto compromesso tra budget e qualità può essere la Arches, ma il top è la Sennelier.
✿ Qual è stato il peggiore e il miglior lavoro che ti è capitato finora?
Il primo libro che ho illustrato: ho accettato un lavoro prima di scoprire che il budget era improponibile e per ingenuità non ho saputo come rinunciarci. Molti problemi e molte cose non mi sono piaciute in corso d’opera e a libro finito. Mai più!
Il migliore con Rebelle perché rispettano la visione degli artisti, senza interferire stravolgendo storia o personaggi.
✿ Idealmente, e non solo, cosa vorresti cambiare del mondo dell'arte e dell'attuale situazione dell'artista?
Come ci si approccia alla salute mentale. Sia che si tratti di eccesso di autostima che di scarsezza, o mancanza di essa. Se la si curasse di più, si eviterebbero sia episodi di bullismo, anche tra professionisti, sia il blocco artistico di artisti alle prime armi che hanno molto potenziale. Ciò che si fa non è tutto ciò che si è.
✿ Pensando ad un progetto grosso come una graphic novel. Come ricerchi e organizzi le references? E qual è il soggetto per cui ne hai più bisogno?
Non saprei. Quello delle reference è un lavorone per me. Catalogo tutto in modo che le reference siano in una cartella insieme agli studi su quelle reference stesse, e poi creo dei pdf per avere tutto insieme.
Insomma molte immagini sono duplicate più e più volte per averle sotto gli occhi in qualunque occasione durante la lavorazione. Ma sono anche molto disordinata per gli altri, ha senso solo se sai che percorso fa il mio cervello.
✿ Avresti libri o corsi, che ti sono stati di grande aiuto, da consigliare?
Mmmh non saprei. Per fare fumetto un buon manuale di regia cinematografica con esempi visivi secondo me è utile, soprattutto la parte del montaggio. Un’altra cosa molto utile è studiare recitazione non verbale.
✿ A cosa stai lavorando attualmente?
Al momento mi sto riposando perché è stato un anno molto difficile, ma ho in cantiere diverse cose, una di queste è un fumetto comico/comedy. Chissà!
✿ Per saperne di più sul lavoro di Rosalia visita il suo Instagram, oppure sostienila su Patreon.